Criminalità organizzata a Pavia, la GDF sgomina banda di 17 persone

pattuglia della Guardia di Finanza a Pavia

Le fiamme gialle scoprono un gruppo dedito all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro sporco. Due denunciati a piede libero.

Titolo h3

La notizia è che la Guardia di Finanza di Pavia ha scoperto un gruppo criminale organizzato dedito all’evasione fiscale ed al riciclaggio di denaro sporco attraverso l’emissione nel mercato legale di oltre 85 milioni di euro di fatture false.

È stata necessaria un’indagine lunga e faticosa, ma alla fine l’eccellente lavoro degli inquirenti ha dato i suoi frutti. Chi pensava che certi fenomeni fossero lontani dal mondo apparentemente tranquillo della nostra provincia ha dovuto ricredersi. Nella rete sono cadute 17 persone, denunciate alla locale Autorità Giudiziaria per reati di omessa dichiarazione fiscale, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed è stato proposto il recupero delle imposte evase.

Ma procediamo con ordine.

I finanzieri della Compagnia di Pavia, attraverso l’esecuzione di 18 verifiche, hanno pazientemente ricostruito il cospicuo volume d’affari delle società controllate analizzando la documentazione rinvenuta e tutti i rapporti riconducibili alle stesse ed ai loro rappresentanti, ricostruendo i numerosi rapporti commerciali intrattenuti. Il risultato è stato sbalorditivo: centinaia di operazioni commerciali effettuate dal 2010 al 2018 erano riconducibili a fatture per operazioni inesistenti. In particolare, le società, che di fatto operavano nel settore delle pubblicità e dei servizi a disposizioni delle imprese, fatturavano lavori di edilizia senza naturalmente avere strutture societarie idonee o competenze specifiche.

Le attività eseguite dalle Fiamme Gialle, che hanno fatto emergere più di 66 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione, hanno permesso di ricostruire un giro d’affari milionario che ha consentito agli indagati di evadere più di 15 milioni di euro tra imposte dirette, IVA ed Irap.

Ulteriori indagini hanno permesso di appurare come due soggetti abbiano occultato, attraverso operazioni finanziarie fittizie, denaro proveniente dall’evasione fiscale posta in essere da uno dei principali indagati. I due riciclatori, attraverso operazioni finanziarie di sostituzione e trasferimento del denaro sui propri conti personali e su quelli delle società a loro riconducibili hanno ostacolato l’identificazione della provenienza illecita del denaro sporco. I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Pavia per aver riciclato ed autoriciclato somme di denaro che hanno superato i 18 milioni di euro.